Storia del Rafting: dall’antichità ai giorni nostri

Con questo articolo inizieremo una serie che riguarderà tutte le attività che è possibile praticare presso il centro sportivo Eddyline: i loro inizi, le evoluzioni tecniche e gli sviluppi dall’antichità fino ad oggi.

La prima fra tutte le attività che toccheremo è il rafting, da dove ebbe inizio fino ai nostri giorni.

Prima della sua componente storica, iniziamo subito con una doverosa definizione della parola “Rafting”. Tale parola deriva dall’inglese raft corrispondente all’italiano zattera e gommone, da qui la parola rafting che è stata assorbita come definizione di questa attività a livello internazionale. A differenza per es. di canyoning e hydrospeed, che in altri paesi hanno nomi diversi, il rafting mantiene la sua indipendenza lessicale, ovunque si vada sempre di rafting si parlerà.

Non si hanno notizie storiche particolari, ma si sa per certo che fin dall’antichità l’uomo ha utilizzato zattere pneumatiche. A quel tempo composte da pelli di animali cucite e gonfiate per attraversare e scendere piccoli e grandi fiumi, sia per scopi commerciali come il trasporto di mercanzie sia per scopi bellici per il trasporto di truppe e armi. Al tempo non esisteva turismo, ma potremmo anche dire che, in forma diversa, quelle furono le prime discese in rafting.

Nel 1869, il maggiore John Welsey Powell veterano della guerra di secessione dove perse un braccio, guidò la prima missione esplorativa del Colorado a capo di 9 uomini distribuiti su 4 battelli. La spedizione durò 99 giorni dal 24 maggio al 30 agosto 1869. A causa di varie avversità: mancanza di viveri, il fratello del maggiore con scompensi mentali seguiti ad una lunga prigionia durante la guerra di secessione, gli abbozzi di mappe e i calcoli di Powell sbagliati, la spedizione conobbe momenti di tensione profonda che portarono all’ammutinamento di 3 uomini. Sperando che questi cambiassero idea Powell lasciò una barca prima di proseguire ma pare che i 3 ammutinati furono uccisi dagli indiani Shivwits che li scambiarono per alcuni minatori che avevano ucciso una donna nativa. Altre fonti invece narrano che furono uccisi da coloni bianchi. Aldilà di ciò però, ironia della sorte fu che l’abbandono avvenne poco prima dell’ultima rapida, prima dell’arrivo all’uscita del Gran Canyon.
Nel 1871 Powell ripeté l’impresa per fare ciò che non riuscì la volta precedente, una cartografia dettagliata del territorio. Nel 1960 dall’impresa fu tratto un film, titolo originale “Ten who dared” per la regia di William Beaudine.

Da un punto di vista turistico invece, occorre aspettare fino alla metà del secolo XX, e cioè intorno agli anni ’50, quando negli U.S.A. si praticarono le prime discese con dei turisti. In Europa invece, arriverà intorno ai primi anni ’80.
In Italia siamo nel 1984, quando un gruppo di canoisti, proprio sul fiume Sesia, incarica un conduttore californiano di nome Brian Larky, ad istruirli sulle tecniche di conduzione di questo “nuovo” mezzo fluviale.
In Italia la concezione dell’uso di un gommone era soltanto marina o lacustre. Fu con alcuni gommoni, prototipi degli attuali, che si iniziò a provare a “remi” e a “pagaia”. Tutto logicamente era molto rudimentale e approssimativo, ma il tempo premiò il coraggio e la passione di questi pionieri italiani.

Nel 1985 infatti, si riescono ad organizzare le prime discese in accompagnamento. A questa data solo la Francia aveva già impostato e regolamentato questa attività fluviale tramite il Ministero della Gioventù e Sport, definendo un percorso di formazione per Guide e Maestri con il conseguente raggiungimento di brevetti riconosciuti dallo Stato.

In Italia viene fondata il 15 dicembre 1987 a Milano, l’Associazione Italiana Rafting (A.I.Raf.), trasformata successivamente in Federazione Italiana Rafting (F.I.Raft.), con l’intento di organizzare e promuovere lo sport del rafting, creando anche un percorso formativo professionale per Guide e Maestri strutturato su più livelli.

Attualmente la FIRaft è una DSA (Disciplina Sportiva Associata) associata alla FICK (Federazione Italiana Canoa Kayak) e facente parte del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e della WRF (World Rafting Federation).

Oggi, grazie alla Federazione Italiana Rafting e alla costante formazione di Maestri, Guide, Allenatori, il rafting può essere praticato in forma turistico-amatoriale e in forma agonistica.

Rimandiamo per i dettagli relativi alle Guide e Maestri federali, i loro livelli, formazione, ecc., ad un nostro precedente articolo intitolato: “Guida si ma di che tipo? Guida Rafting”.

Per quanto riguarda la parte prettamente sportiva del rafting, come per la Canoa e il Kayak esistono varie categorie e specialità:

CATEGORIE R4 e R6
ALLIEVI: tra l’8° anno compiuto e il 10° anno non compiuto nell’anno di riferimento
CADETTI: tra il 10° e il 14° anno compiuti nell’anno di riferimento
JUNIOR: tra il 15° e il 19° anno compiuti nell’anno di riferimento
UNDER 23: tra il 15° e il 23° anno compiuti nell’anno di riferimento
SENIOR: tra il 20° e il 40° anno compiuti nell’anno di riferimento
MASTER: tra il 41° e il 75° anno compiuti nell’anno di riferimento
ATLETI NON AGONISTI: tutti coloro che svolgono attività amatorialmente e non agonisticamente come le categorie sopra scritte

SPECIALITA’
DISCESA CLASSICA: distanza minima 3.000 mt massima 7.000 mt
SLALOM: distanza massima 600 mt – minimo 8 porte massimo 14 di cui minimo 2 e massimo 6 in risalita
RX: distanza massima 600 mt
MARATONA: distanza minima superiore ai 7.000 mt , massima 25.000 mt

Tutte le specialità sono a “tempo” e nello specifico:

DISCESA CLASSICA: prevede la discesa di un tratto di Fiume in una distanza compresa tra quelle sopra scritte. Normalmente gli equipaggi partono singolarmente scaglionati con un piccolo intervallo di tempo;
SLALOM: è la specialità più tecnica e anche quella più accattivante per lo spettatore. Si tratta, in un tratto di fiume precedentemente attrezzato, di superare delle porte sospese in discesa (porte verdi), e in risalita (porte rosse) sfruttando la corrente contraria delle morte. Le porte hanno una misurazione e un posizionamento codifcato. Viene svolta su due manche e sono previste penalità per il salto di porta e il tocco della porta stessa;
RX: è stata appena introdotta e sostituisce il precedente H2H cioè il testa a testa. A differenza delle altre non è a tempo ma ad eliminazione diretta. In questa specialità gli equipaggi partono contemporaneamente due a due su sponde opposte, hanno il divieto di contatto per un per un tratto prestabilito e codificato, dopodiché può iniziare anche un eventuale disturbo o contatto, sempre entro i limiti previsti. Vince chi arriva per primo.
MARATONA: viene corsa normalmente su fiumi non impegnativi e si caratterizza per la sua lunghezza. Gli equipaggi partono tutti contemporaneamente.

A livello sportivo una importante innovazione è stata introdotta dalla Federazione, ed è quella della ammissibilità di equipaggi misti maschili e femminili in alcune specialità.
L’R4 e R6 di ogni categoria indica il numero di atleti su ogni gommone. Quest’anno è stata inserita una ulteriore categoria la R1, che consta praticamente di un unico atleta. Per la categoria non agonisti il numero di atleti su ogni gommone è libero. Esiste anche una categoria Pararafting.

Tutti gli atleti agonisti sono convocabili per le selezioni nazionali che rappresentano l’Italia a livello internazionale.
Attualmente il rafting non fa parte degli sport olimpici, ma è proprio questo l’obbiettivo principale della Federazione. Ci sono buone probabilità che ciò accada anche grazie al peso che il Rafting italiano ha a livello internazionale, tanto che il Presidente della Federazione Italiana Rafting è anche il Presidente della WRF (World Rafting Federation).

Eddyline ha varie squadre agonistiche e non agonistiche. Durante l’attuale stagione agonistica conclusasi il 21 ottobre 2018 a Pescantina (VR) con la Maratona, Eddyline ha ottenuto nella classifica assoluta:

SENIOR MASCHILE: 3° classificato – Punteggio totale 267,25 – 16 squadre
SENIOR FEMMINILE: 4° classificato – Punteggio totale 81 – 4 squadre
MASTER MASCHILE: 2° classificato – Punteggio totale 208 – 4 squadre
NON AGONISTI: 1° classificato – Punteggio totale 438 – 23 squadre